Massimo Cavalli

1930 - 2017

Sette dipinti ad olio, acquarelli, tempere, una tecnica mista su carta, circa centotrenta fogli a stampa, compresi quattro monotipi, e alcune edizioni originali compongono l'importante presenza di Cavalli al museo. Dagli anni Cinquanta agli Ottanta, la pittura è rappresentata per stacchi decennali. A documento degli esordi dell'artista vale Vaso con fiori (acquisizione 1996), motivo di ricordo morandiano, la cui salda struttura è intaccata dall'irruenza segnica e dal rilevarsi della materia. Sciolto il rapporto con il referente, Figure, 1963 (donazione dell'artista 1996), è impostato su di una luce trascorrente e nella sua liricità mostra di essere vicino alla contemporanea ricerca di Gianfranco Fasce. Composizione, 1974 (deposito dell'artista 1996) esemplifica un momento di ricerca circoscritto in cui Cavalli riprende e ribadisce un rapporto necessario con la natura, collegandolo ad una strutturazione circolare che, in retrospettiva e perlomeno in tale ampiezza, appare essere esaurita in quel decennio. Nella sua frontalità e impostazione verticale, Contrappunto, 1985 (acquisizione 1990) condivide il dato che con perentorietà si rivela come maggiormente tipico e sostanziale per l'artista. Con gli anni Novanta, Cavalli – ogni nuova opera del quale avanza e rinnova un percorso straordinariamente sorvegliato – apre un capitolo entusiasmante nella sua pittura: tele, in genere di grande formato e tendenzialmente monocrome – solo interessate dall'intervento fendente della luce – dichiarano la radicalità e la dominante componente speculativa della sua ricerca. Di questa fase viva, il museo possiede tre oli Senza titolo: uno datato 1990 (donazione Amici di Villa dei Cedri 1993), uno del 1992 e uno del 1993 (entrambi: deposito dell'artista 1996). In analogia e in conferma, il percorso documentato nell'ampia scelta di grafica in collezione (la cui estensione rappresentativa si deve alla generosa adesione dell'artista alla costituzione del fondo, con il dono di un centinaio di stampe – nonché di altri lavori, donati o depositati): dalle prime prove del 1954, con le quali inizia la storia di Cavalli, fino a quelle dei nostri anni è descritta un'opera tra le più essenziali, rigorose e di valore assoluto. Campione dell'acquaforte, Cavalli solo gradatamente e con ponderatezza le affianca ad altre tecniche: la puntasecca, l'acquatinta, la litografia, l'uso di strumenti come la rotella o la percussione e la novità del collograph, da cui pagine di grande impatto nelle quali si congiungono pittura e grafica.

Biografia
Nato a Locarno nel 1930 e cresciuto a Bellinzona, Massimo Cavalli si diploma all'Accademia di Brera a Milano nel 1954. Tra il 1960 e il 1961, ospite dell'Istituto svizzero, è a Roma, dove conosce Mafai, Leoncillo e l'incisore Ciarrocchi. Dal 1962, quando installa uno studio a Milano che manterrà fino al 1980, la sua attività si svolge tra la capitale lombarda e il Ticino. A Milano conosce e frequenta i colleghi Della Torre, Olivieri, Vago, Lavagnino, Repetto e Gianfranco Fasce. In rapporto alla sua attività grafica e al suo interesse per le edizioni originali, collabora con gli stampatori-editori Upiglio e Scheiwiller; dal 1954 al '60, per la stampa delle proprie lastre, si rivolge a Mario Marioni, ticinese abitante a Milano; in seguito, fino al 1967 stampa da sé, poi subentra Upiglio; recentemente Gianstefano Galli, Franco Masoero e, per le litografie, Edmond Quinche. Pittore e incisore, ha realizzato anche pitture murali e fornito disegni per mosaici, vetrate e per un arazzo. Scelto e di qualità il percorso espositivo, che negli anni milanesi registra le significative tappe alla Galleria Annunciata (1963) e alla Galleria del Milione (1967); fra le esposizioni più recenti si segnalano quelle di Milano, alla Galleria Bergamini (1993), di Torino, Franco Masoero Edizioni d'arte (1993) e quella presso il Cabinet des estampes al Museo Jenish di Vevey nel 1996. Insegnante di incisione al Centro scolastico industrie artistiche (CSIA) a Lugano dal 1974 al '92, nel 1990 Massimo Cavalli è nominato membro della Commissione cantonale delle belle arti. Muore nel 2017 a Massagno.

Per approfondimenti si veda il sito www.sikart.ch

Museo Villa dei Cedri - Bellinzona Musei - Città di Bellinzona

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